La storia di Leil, migrante dentro Casa Pound: “È come una setta, stare lì mi faceva sentire accettato”
Il racconto a Fanpage.it di Leil, che è stato un giovanissimo militante di origine araba dentro Casa Pound. "L’idea di poter stare in mezzo a queste persone, gente con la svastica tatuata in testa e altro, e riuscire a farmi accettare da loro, mi faceva camminare a testa alta".
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