Dopo l’inchiesta di AGI, nuova bufera nel mondo del calcio
AGI - Dopo l'inchiesta di AGI si muove la procura di Roma. Sono 52 le perquisizioni eseguite questa mattina ad altrettanti indagati, tra persone fisiche e giuridiche, in relazione ai finanziamenti presi da alcune società di calcio, tra cui Ancona, Ternana e Triestina.
L'inchiesta ruota attorno ai finanziamenti arrivati da Banca Progetto e a occuparsi dell’indagine sono i magistrati Mario Dovinola e Vincenzo Palumbo coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini.
Il decreto di perquisizione, milioni di euro per mutui senza garanzie
Un mutuo chirografario di un milione e mezzo di euro in favore della Au 79 produzione e servizi srl (attività di produzione cinematografica, produzione video e programmi televisivi) erogato da Banca Progetto in violazione di ogni criterio di valutazione del merito creditizio con garanzia pubblica prestata dalla Banca del Mezzogiorno - Medio Credito Credito Centrale Spa. E ancora, un mutuo di un milione e 200 mila euro versati dalla stessa banca e alle stesse condizione in favore della società editoriale 7 Colli. E un altro mutuo da 3 milioni di euro con copertura del 80% alla stessa 7 Colli. Soldi versati omettendo di effettuare le verifiche antifrode e antiriciclaggio e senza alcuna analisi sulle effettive finalità del finanziamento.
Questi sono solo alcuni dei dettagli che emergono dal decreto di perquisizione - di cui AGI è in possesso -, della Guardia di Finanza che, su delega della procura di Roma, questa mattina ha perquisito le sedi di 52 tra persone fisiche e società, accusate a vario titolo di aver creato un sistema attraverso il quale diverse società di capitali con sede a Roma, dopo aver effettuato operazioni di simulazioni di aumento del capitale, richiedevano e ottenevano indebitamente da Banca Progetto risorse con garanzia pubblica del Medio Credito Centrale destinate altrimenti a finanziare le piccole e medie imprese meritevoli in aree svantaggiate.
Gli indagati: Scaramuzzino, Di Paolo e i fondi alla Ternana
Tra le persone perquisite anche Antonio Scaramuzzino che era al timone della Crick Crock negli anni in cui la società finanziava per migliaia di euro la Ternana calcio. A questi si aggiunge una fattura da 25 mila euro emessa dalla società Sirius sempre dello stesso imprenditore - vicino ad Alessandro Di Paolo che ha "aiutato" l’Ancona Calcio attraverso la Romana Film –, il 27 settembre 2023 nei confronti della squadra di Terni, con oggetto ufficiale "attività di consulenza per ricerca sponsor". Un giro di soldi su cui sono in corso accertamenti. I rapporti tra Scaramuzzino e Di Paolo sono buoni e la passione dell'imprenditore, ex della Isoardi, per il calcio è cosa nota.
I legami con Ostia e Roberto Di Paolo
In passato, infatti, la famiglia – e in particolare il padre Roberto – aveva finanziato l’Ostiamare (oggi di proprietà del tecnico del Genoa ed ex bandiera della Roma Daniele De Rossi). E anche sul litorale compare un finanziamento della Crick Crock di Scaramuzzino, coincidenze sulle quali gli inquirenti vogliono però vederci chiaro. Di Roberto Di Paolo, a Ostia e non solo, si parla ancora. Conosciuto come “un presidente appassionato e vulcanico”, lo ricorda così Federico Orlando, ex dipendente dell’Ostiamare.
L'affare Triestina e i 16 milioni di euro da Banca Progetto
Poi c'è la parte che riguarda Trieste, o meglio la Triestina calcio dell’ex presidente della Triestina, Simone Giacomini che è indicato - da chi indaga -, in relazioni d’affari con Piergiorgio Crosti e lo stesso Antonio Scaramuzzino entrambi consulenti delle aziende di Alessandro Di Paolo che, ad un certo punto, siamo ad inizio del 2023, rilevano delle quote della Triestina calcio dopo il disimpegno di Giacomini, che le aveva affidate a sua volta ad un fondo di investimento statunitense.
I finanziamenti utilizzati per sostenere la Triestina - secondo gli investigatori - sono stati ottenuti attraverso società di comodo nella reale disponibilità di Crosti, Scaramuzzino e Di Paolo con fondi provenienti proprio da Banca Progetto per un totale di circa 16 milioni di euro e “richiesti per finalità mai realizzate”.