Dazi Usa-Cina: perché non è una nuova guerra fredda, è molto peggio
iPhone esclusi, pollame vietato, Hollywood sotto embargo e lo yuan in dieta forzata. È il nuovo capitolo della guerra Usa-Cina, dove i dazi al 145 per cento sono atti di politica estera che sembrano scritti da Beckett e dove Apple scappa in India prima del dietrofront di Trump. Tra ritorsioni, alleanze traballanti, rischi recessivi al 45 per cento e nostalgie maoiste su X e Wechat, lo scontro tra le potenze ci ricorda che il mondo non si è mai davvero globalizzato, si è solo illuso. Dal Giappone anni ’80 alla Cina di oggi, passando per le crisi del '97 e del 2008: questa non è economia. È il mondo che cerca di capire chi scrive le regole e con quale alfabeto. È la deglobalizzazione, ma non chiamiamola guerra fredda.