L’Aquila Capitale della Cultura 2026, il programma ufficiale con 300 eventi in 300 giorni
AGI - L'Aquila ha presentato questa mattina, nella sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri, il programma ufficiale di Capitale italiana della Cultura 2026: oltre 300 eventi in 300 giorni tra arte, musica, teatro, cinema, danza, partecipazione e ricerca, con ospiti internazionali.
Il progetto, che prenderà il via il 17 gennaio con una cerimonia ufficiale, si distingue per un forte valore identitario e per un modello culturale policentrico che coinvolge città medie e aree interne dell'Appennino.
Interventi istituzionali e visione strategica
Alla conferenza, sono intervenuti il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, il coordinatore scientifico della candidatura Pier Luigi Sacco, il direttore del dossier Alessandro Crociata, il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, il sindaco di Rieti Daniele Sinibaldi e i rappresentanti del Comitato dei garanti e del Comitato di sostegno dei privati.
"Il 2026 sarà l'occasione per mostrare all'Italia e all'Europa una città che oggi si presenta come laboratorio vivo di rigenerazione culturale, luogo di incontro, dialogo e innovazione - ha detto Marsilio -. La cultura non è un ornamento, ma un motore decisivo, capace di ricomporre il tessuto sociale, di restituirle identità e fiducia". Marsilio ha poi ribadito che la Regione garantirà "un coordinamento efficace, una visione strategica che consenta la piena integrazione degli investimenti", con l'obiettivo di trasformare il 2026 "in un volano di sviluppo per tutto il territorio regionale". "Capitale italiana della Cultura non è solo un riconoscimento: è una responsabilità, è un impegno verso il Paese e verso le future generazioni", ha concluso.
L'idea guida: un territorio, mille capitali
Il sindaco Biondi ha illustrato l'idea guida del progetto: "Un territorio, mille capitali. Non una città, ma un territorio. Non una capitale, ma mille capitali: luoghi, istituzioni, paesi e - soprattutto - mille capitali umani. La nostra forza è la coralità di una comunità ampia, policentrica e in evoluzione", ha dichiarato, ricordando come il dossier vincitore sia frutto di un lavoro condiviso con il Comune di Rieti e le aree colpite dai sismi del 2009 e 2016. Biondi ha inoltre sottolineato l'investimento complessivo del Comune per il 2026: "Supera i 16 milioni di euro, segno di una volontà politica chiara: affiancare alla ricostruzione materiale una strategia culturale strutturale, capace di generare futuro."
Cultura come infrastruttura primaria e impatto sociale
Pier Luigi Sacco, coordinatore scientifico di candidatura, ha definito la cultura "una infrastruttura primaria per le aree interne", evidenziando come essa produca impatti concreti sul benessere e sulla coesione sociale. "Con L'Aquila 2026 faremo un passo in più: mostreremo come la costante esposizione della Capitale alla cultura durante l'anno produca effetti concreti non solo sulla salute mentale, ma anche su quella fisica". Il direttore del dossier, Alessandro Crociata, ha spiegato la logica della Capitale diffusa come "mosaico di capitali": "Abbiamo applicato un modello di sviluppo culturale che valorizza il ruolo delle città medie come motori dell'economia territoriale. L'Aquila è sede del primo Osservatorio Culturale Urbano in Italia, uno strumento che misurerà l'impatto delle politiche culturali e offrirà dati utili per orientare lo sviluppo locale".
L'alleanza interregionale e il programma eventi
Il sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, ha evidenziato il valore dell'alleanza interregionale: "Ci apprestiamo a vivere una fondamentale occasione di valorizzazione del territorio dell'Aquila, di Rieti e dell'intero Appennino centrale. Rieti sarà protagonista insieme all'Aquila, con entusiasmo e orgoglio". "La sfida è mettere al centro del dibattito culturale italiano il tema delle aree interne dell'Appennino centrale e delle città medie, troppo spesso dimenticate", ha aggiunto. Il programma 2026 propone oltre 300 eventi. Tra i principali, una grande mostra dedicata a Fabio Mauri al MAXXI L'Aquila; l'esposizione "Convergenze e continuità" su architetture e paesaggi urbani abruzzesi; la parata artistica "Sond - The School of Narrative Dance" di Marinella Senatore; e il progetto "Oltre il visibile" dell'artista cinese Liu Bolin. Il 2026 segnerà inoltre la riapertura del Teatro Comunale, del Teatro San Filippo e il rientro del Museo Nazionale d'Abruzzo nel Castello cinquecentesco.
La motivazione del ministro Giuli
"Avete ascoltato la voce del mio predecessore che annunciava l'apertura della busta, vi assicuro che in un anno abbondante al Ministero della Cultura quello è un momento davvero emozionante. L'emozione a volte genera anche dei raptus canori, ma L'aquila di Lucio Battisti ve la risparmio". Con una battuta, il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha aperto il suo intervento sottolineando la natura rigorosa del processo di selezione: "La scelta di una città capitale è frutto di una selezione rigorosissima".
Il ministro ha quindi motivato la designazione della città: "Nel caso dell'Aquila è evidente che il mio cuore batteva forte. Quando viene conferito un titolo molto importante significa che si trasforma un dato di fatto in stato di diritto, in termini più semplici L'Aquila è capitale della cultura da molto tempo". Il ministro ha ricordato la capacità della comunità aquilana di trasformare la tragedia in una spinta propulsiva: "Quando queste attività sono radicate in un tessuto sociale che ha saputo trasformare un trauma così grande in una forza propulsiva, riuscendo a trasformare ferite e cicatrici in forza e progetti".
"La missione del Mic è quella di promuovere, garantire la valorizzazione di una identità plurale che trova una vetrina speciale nell'Aquila, che è effettivamente l'avanguardia di una buona amministrazione", ha concluso Giuli.