Espulso l’imam di Bologna, “sostiene Hamas e la jihad”
AGI - Il pachistano Zulfiqar Khan, imam della moschea di via Jacopo di Paolo, a Bologna, è stato portato in Questura per essere espulso dall'Italia. Il suo difensore, Francesco Murru, in una nota parla di "ritorno ad uno stato di polizia e al perseguimento dei reati di opinione".
Secondo il decreto di allontanamento firmato dal ministero dell'Interno, Zulfiqar ha manifestato "una visione integralista del concetto di jihad e, tra l'altro, esaltato il martirio e l'operato dei mujahidin nel conflitto israeliano-palestinese, rivendicando il sostegno ad Hamas". "Finalmente lo abbiamo rispedito a casa", ha commentato, a quanto si apprende, il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini.
L'allontanamento dall'Italia del pachistano Zulfiqar Khan è stato disposto "per il suo crescente fanatismo ideologico e per la sua propensione verso posizioni radicali di matrice islamica, connotate da un forte risentimento antioccidentale e antisemita e da una retorica omofoba e antifemminista". Lo si legge nel decreto firmato venerdì scorso dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e notificato oggi a Khan.
In più - fa presente il Viminale - Zulfiqar Khan "ha esaltato il martirio e l'operato dei mujahidin nell'ambito dell'odierno conflitto israelo-palestinese, definendoli come martiri che hanno perso la vita e rivendicando il suo pieno sostegno all'organizzazione terroristica Hamas". "Ulteriori approfondimenti hanno consentito di documentare", inoltre, l'imam "è in contatto con cittadini stranieri emersi all'attenzione nell'ambito di attività investigative per la loro appartenenza agli ambienti dell'Islam ultra-radicale ed è in grado di favoreggiare l'infiltrazione nel territorio bolognese di organizzazioni politico-religiose e para-terroriste".
Da qui la decisione, riporta il documento, per "esigenze di tutela della sicurezza dello Stato, di protezione della collettività e di prevenzione di attività terroristiche di allontanare l'imam dall'Italia", con l'avvertenza che "non può rientrare nel territorio dello Stato e nell'area Schengen prima che siano trascorsi 10 anni".